La tendenza oggi è quella verso nuove formule fieristiche, più ‘leggere’ e contemporaneamente più ricche di contenuti complessivi, grazie allo sviluppo di servizi ad elevato valore per migliorare la capacità di analisi e contatto con il mercato.
Già nel 2007, Jochen Witt, allora presidente dell’UFI, ovvero l’organizzazione mondiale delle fiere, affermò che il futuro sarebbe stato caratterizzato da spazi espositivi più ridotti rispetto al passato, ma ravvicinati nel tempo per frequenza. Le manifestazioni fieristiche secondo Witt sarebbero state definite da uno spazio maggiore dedicato ai servizi, in cui le nuove forme di comunicazione avrebbero costituito degli elementi complementari. Nella sua visione, questi cambiamenti avrebbero condotto a nuovi mercati con nuovi protagonisti e quindi nuove fiere.
Il risultato che si sta raggiungendo è quello effettivamente di un’espansione-selezione delle manifestazioni fieristiche con specializzazioni tali da comportare minori costi per gli espositori: le fiere sono diventate più leggere, più ricche di servizi, con più promozioni per clienti e visitatori, con iniziative che favoriscano incontri di business e con una presenza costante sul web sia quale strumento di promozione pre-fiera sia come mezzo per il followup.
lunedì 20 aprile 2009
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