martedì 25 maggio 2010

Piccoli artisti e giovani designer (parte quarta)

“Ripensando a tutta la storia dell’arte, dall’antichità alla contemporaneità, che collegamento riesci ad instaurare fra ciò che hai visto oggi al Salone del Mobile e ciò che hai studiato?”


Matilde
Visitare il Salone del Mobile è stato come entrare in un mondo antico rivisto in chiave moderna.
Ho potuto vedere elementi di arredo del 1700, ad esempio la petineuse, ripresentati in modo tecnologico ed originale. Ho rivisto gli elementi di grande lusso per l’aristocrazia del tempo ripresi in una chiave di lusso moderno.
Il motivo floreale di molti tessuti rimanda ad un salto in un passato molto vicino, l’Art Nouveau.
La sola architettura dei vari stand ed il loro allestimento ti portano ad entrare in un mondo futuro, tecnologico e lussuoso, un vero e proprio viaggio in un nuovo mondo.


Chiara
Per la sperimentazione di nuovi materiali e forme degli oggetti di design, mi viene da pensare ai movimenti d’avangurdia del ‘900, che stravolsero i canoni artistici tradizionali per dare spazio a nuovi linguaggi.
Nel Padiglione Satellite guardando le poltrone di Antoinette Bader (Vienna, Zurich)mi viene da pensare alla scomposizione della forma del movimento cubista che mirava a riprodurre i punti di vista da cui un oggetto può essere visto.

lunedì 24 maggio 2010

Piccoli artisti e giovani designer (parte terza)

“Ripensando a tutta la storia dell’arte, dall’antichità alla contemporaneità, che collegamento riesci ad instaurare fra ciò che hai visto oggi al Salone del Mobile e ciò che hai studiato?”


Simona

La maggior parte delle opere di architettura e design riproposte in questa fiera rispecchia la linea minimalista e razionale, tipica dell’architettura del dopoguerra.
La protagonista dell’esposizione è la linea essenziale, indipendentemente dal fatto di essere retta o curva.
Opere simboliche riproposte: la poltrona Barcelona di Mies van Der Rohe; i vasi completamente curvi, come quelli di Alto.

Nicola

Oggi il design è quasi totalmente dominato da linee curve o linee rette non ortogonali. Ortogonalità e razionalismo, che hanno dominato il secolo scorso in architettura e design, sembrano cedere il passo a forme più fantasiose ed originali, abbinate a materiali e funzionalità indirizzati allo stesso obiettivo.

Deborah
Alcuni oggetti di design ricordano lo stile degli anni ’60 per colore e fantasia mentre altre opere, come le cassettiere ricoperte in vetro, ricordano le prime opere della Scuola di Chicago in acciaio e vetro.
Altri oggetti di design fanno riferimento allo studio della velocità e del movimento, tipico del periodo futurista.

venerdì 21 maggio 2010

Piccoli artisti e giovani designer (parte seconda)

“Ripensando a tutta la storia dell’arte, dall’antichità alla contemporaneità, che collegamento riesci ad instaurare fra ciò che hai visto oggi al Salone del Mobile e ciò che hai studiato?”


Martina
La Serie di Covoni studiata da Monet, nel movimento artistico dell’impressionismo della fine dell’ottocento, sembra essere ripresa da una serie di scaffali chiusi interamente da fili pendenti colorati con toni gialli e marroni. Con una forma semiovale.
Alcune poltrone o sedute di differenti colori e composizioni con linee forti e dinamiche riconducono alle recenti architetture della ormai famosa Zaha Hadid, della quale sono stati esposti alcuni vasi.
Molti rimandi anche alle più famose tra le sedie di architetti, come Le Corbusier e Mies van Der Rohe.


Marta
Un interessante collegamento è quello della “metamorfosi”. Spesso nell’arte gli artisti, i pittori soprattutto, si sono ispirati alle Metamorfosi di Ovidio, e quindi alla mitologia. La parola “metamorfosi” compare in diversi stand: gli oggetti di design si possono “trasformare”, variando la loro funzione.


Silvia
Forti richiami a Mies van Der Rohe e Le Corbusier, la cui semplicità ed essenzialità rimangono ancora contemporanee.
Anche l’influenza della corrente decostruttivista ha trovato spazio negli oggetti di design (sedie, cassettiere) che vengono scomposti assumendo caratteri non classici ma contemporanei.
Molte forme sono riconducibili al linguaggio dell’architetto Hadid.

mercoledì 19 maggio 2010

Piccoli artisti e giovani designer (parte prima)

Gli studenti del Liceo Artistico Fontana di Arese hanno visitato il Salone del Mobile con una missione particolare: scoprire quanto le nuove tendenze del design si ispirino a movimenti artistici del passato.
Al termine della visita abbiamo posto ai ragazzi questa domanda: “Ripensando a tutta la storia dell’arte, dall’antichità alla contemporaneità, che collegamento riesci ad instaurare fra ciò che hai visto oggi al Salone del Mobile e ciò che hai studiato?”
Ecco alcune delle loro risposte:

Alice
All’ingresso della Fiera gli specchi d’acqua posti tra un padiglione e l’altro ricordano gli specchi del Padiglione di Barcellona, come la riprese della tipica sedia di Mies.
I tavolini rimandano allo stile Mudejar.
Ci sono molti riferimenti all’Art Nouveau, come le decorazioni di parti di paralumi per lampade da comodino.
La ripresa di un’arte floreale era particolarmente evidente nei tessuti che ricoprivano divani, cuscini e lenzuola. Linee sinuose si possono ritrovare anche in alcune testate e pedate di letti matrimoniali.
Lo schienale di alcune sedie riprendeva l’arte gotica, per i particolari lineamenti.
In uno stand era ben visibile l’opera di Modigliani utilizzata per decorare cassettiere.

Aurora
Alcune sedie riprendevano la sedia di Le Corbusier, nel Padiglione di Barcellona.
Ho visto anche tavolini che rimandano alla Pop Art.
Alcuni mobili sembrano riprendere i caratteri dell’arte africana.
Nel padiglione degli arredi per il bagno si trovano numerosi riferimenti al Barocco, al Rococò e al Cubismo.
Alcuni tavolini ricordano lo stile degli arredi di Aalto.

lunedì 10 maggio 2010

ITT Gentileschi di Milano: l’Expo nel cuore

Ma chi ha detto che i giovani non guardano più al futuro? Una classe quinta dell’IIT Gentileschi di Milano ha deciso di sviluppare un progetto legato all’Expo 2015 (del quale è stato recentemente presentato il master plan ufficiale). I ragazzi vogliono capire come funziona la So.Ge (la società chiamata a gestire il grande evento), capire quanta gente verrà a visitare Expo e Milano, quali saranno i ritorni economici ed occupazionali della manifestazione, cosa c’entra la Bre-Be-Mi e City Life,… e molto altro ancora. Tantissime domande che dimostrano la voglia dei giovani (ma anche dei professori) di conoscere e capire Expo e un po’ quindi anche il loro futuro.
Per rispondere alle loro domande abbiamo raccontato cos’è una esposizione universale, come funziona e a cosa serve, in quale direzione si sta andando e come si arriverà ad Expo 2015.
Abbiamo analizzato assieme il master plan per scoprire cosa verrà costruito e dove e quali saranno le attrazioni di Expo. Ci siamo goduti i filmati istituzionali che presentano Expo 2015 e alcuni hanno commentato “mi piacerebbe vivere in una città così”.
Abbiamo passato al setaccio il sito ufficiale di Expo per recuperare i materiali necessari per completare il progetto scolastico.
Alla fine delle due ore tanto entusiasmo e il ringraziamento dei prof “finalmente abbiamo capito cos’è l’Expo”.

giovedì 6 maggio 2010

ITT Gentileschi di Milano: alle porte di Milano e della Fiera

Mercoledì 5 maggio 2010 abbiamo incontrato due classi quinte dell’Istituto Tecnico Turistico Artemisia Gentileschi di Milano. Ragazzi molto attivi, preparati ed interessati. Metà di loro pensa di continuare gli studi all’Università o con un corso post diploma; l’altra metà pensa di iniziare a lavorare e accumulare esperienze per costruirsi una professionalità nel campo del turismo (dagli alberghi, alle agenzie per arrivare agli eventi).
Abbiamo ragionato assieme sugli scenari odierni del mondo del lavoro: un mondo sempre più difficile e competitivo, soprattutto per i giovani che vogliono entrarci. Per farcela è necessario avere tenacia e preparazione e i ragazzi del Gentileschi sembrano essere sulla strada giusta. La scuola li ha sinora aiutati con attività mirate di orientamento e progetti di alternanza scuola-lavoro (stage nei villaggi Valtour per esempio).
I ragazzi hanno ben chiare le opportunità offerte dalla presenza della Fiera a Rho Pero (l’istituto si trova a Milano in via Natta, quindi a due passi da Pero, cittadina in cui vive una studentessa che frequenta le fiere con il padre imprenditore). Ragazzi attenti e pronti a cogliere le opportunità che si offrono loro. Nel frattempo, in bocca al lupo per la maturità oramai alle porte!

giovedì 15 aprile 2010

ITCS Primo Levi di Bollate: progetti innovativi crescono

Giovedì 18 marzo 2010 abbiamo risposto all’appello dell’ITCS Primo Levi di Bollate: una scuola da sempre all’avanguardia nella sperimentazione di nuovi progetti didattici che aiutino gli studenti a proiettarsi concretamente nelle logiche del mondo del lavoro che li aspetta al termine del loro percorso scolastico.
Un progetto innovativo e multidisciplinare che vede coinvolte classi quarte dei diversi indirizzi: economico, linguistico e scientifico. I professori hanno individuato nella Fiera la realtà da indagare e hanno scatenato i ragazzi nella realizzazione del progetto, suddiviso in tre parti specialistiche affidate ciascuna ad una diversa classe sotto la guida di un docente responsabile. I ragazzi di economia studieranno dal punto di vista statistico i flussi di visitatori delle diverse manifestazioni fieristiche nel tempo. La classe del linguistico si preparerà ad intervistare in francese i visitatori della fiera. Allo scientifico il compito di mettere in bella il lavoro delle altre classi e predisporre il documento finale del progetto da presentare al Provveditore. Non c’è che dire: proprio un bel lavoro di squadra. È stato un piacere essere coinvolti dall’entusiasmo e dalla voglia di fare di questi ragazzi: piccoli professionisti crescono.