I falsi motivi per non partecipare ad una fiera

1. L’azienda non ha prodotti particolari da comunicare
La partecipazione in fiera non è motivata solo dall’esistenza di prodotti e/o servizi ma anche se non soprattutto per l’immagine dell’azienda, per stabilire e rafforzare i rapporti coi partner.

2. Durante l’ultima partecipazione ci sono stati pochi visitatori.
In questo caso, è necessario analizzarne le cause, le motivazioni profonde, le modalità di organizzazione e di allestimento degli stand. Una volta identificati questi elementi, è possibile allora riconsiderare la propria posizione e partecipazione in fiera.

3. La quantità di affari/accordi è stato ridotta
In realtà, una manifestazione fieristica è il luogo in cui di norma sono effettivamente maggiori gli investimenti rispetto a ai ritorni e al volume d’affari. È quindi necessario considerare l’impatto complessivo (ritorno di immagine) e il follow-up degli incontri avuti con i clienti (leads generati e percentuale tramutata in vendite).

4. Si è scelto di realizzare e organizzare venti propri a scapito di una partecipazione in fiera
Una manifestazione esclusiva monomarca rivolta alla clientela e agli altri target dell’azienda e che rispecchi un profilo adeguato, ha costi maggiori rispetto alla partecipazione ad una fiera. Non vi sono infatti economie di
scala che permettono di distribuire i costi organizzativi, oltre al fatto che è necessari prevedere costi aggiuntivi (ad es. catering)

5. Invece di un’unica manifestazione, l’azienda sceglie di realizzare un roadshow, ovvero una serie di incontri itineranti
Può essere una buona idea se l’esigenza è di concentrarvi su pochi e precisi argomenti, visto che eventi di questo tipo sono impegnativi per tutta la struttura aziendale. Sono iniziative potenzialmente utili per raggiungere aree periferiche, mentre in grandi centri urbani possono incontrare maggior competizione con altri venti della stessa tipologia, con il rischio di perdere appeal nei confronti del target di riferimento.